Siamo sgomenti difronte ad una tragedia improvvisa e totalmente inaspettata che ha scosso tutti noi.
Deborah Fiorani era persona nota nell’ambiente del Basket, non solo in quello piccolo di Bolzano e dintorni, ma anche in quello nazionale.
Non è però alla giocatrice e all’allenatrice soltanto che va il nostro ricordo. Vorremmo ricordarla come donna e come educatrice. Perché quello abbiamo visto in lei, soprattutto.
E i bambini della sua Accademia del Divertimento hanno avuto questa splendida persona.
Noi abbiamo condiviso, ed io in particolare, momenti dentro il campo e momenti fuori, rimanendo entrambi rispettosi della vita privata dell’altro, ma parlando spesso di sentimenti e valori umani, non solo sportivi.
Credo di aver avuto la sua fiducia e lei ha avuto pienamente la mia. Non me ne sono mai pentito.
Nel meraviglioso anno sportivo trascorso insieme, in quella carrellata continua di vittorie coronata dalla promozione in serie C, ho ammirato l’educata caparbietà, la serietà e la coerenza che la contraddistingueva.
Ricordo le perplessità di molti, quando le affidammo la prima squadra. Lei donna, alla guida di ragazzi giovani e promettenti, a volte ribelli. Unica allenatrice donna in un campionato maschile di pallacanestro in regione. Ma non fu una scommessa, non fu un errore.
Tenne silenziosamente testa alle critiche dentro e fuori il campo, dimostrò con i fatti le sue scelte.
Si guadagnò il rispetto di tutti, anche degli scettici.
Soprattutto dei suoi ragazzi, che impararono ad apprezzarla, a capire il suo basket e le sue regole.
Semplici e chiare, fatte di impegno, rispetto, educazione e umiltà.
E quello è rimasto in tutti quei ragazzi, ancora oggi.
Non solo sport e agonismo, ma regole di vita.
Grazie Deborah per tutto quello che hai fatto, per noi e per tutti i giovani ed i bambini che hanno avuto la fortuna di conoscerti.
Vanni Barion